Primitivi

Per averne una rappresentazione della storia dell'uomo possiamo raffigurare tutta la storia della Terra sul nostro braccio. Sulla spalla abbiamo la formazione della Terra,  4,5 miliardi di anni fa. A 11  cm dalla spalla, scendendo verso il gomito,  nasce la vita unicellulare. Ma poi, per tutto il braccio, non succede nulla: la vita resta semplice e unicellulare, fino a 10 cm dalla fine della mano dove appaiono le prima forme di vita pluricellulari. I primi pesci iniziano a nuotare solo all’inizio dell’unghia. I primi ominidi bipedi, appaiono all’estremità dell’unghia. Detto altrimenti potremmo spazzare via l’intera storia dell’uomo con un colpo di lima della unghie.

Ma vedaimo alcuni protagonisti della storia dell'uomo:



L'AUSTRALOPITECO
L'australopiteco visse in Africa 3 milioni e mezzo di anni fa. Dalle impronte trovate sul terreno, si è potuto stabilire che l'australopiteco iniziò a camminare su due piedi, cominciando il processo di evoluzione che lo allontanerà dall'aspetto scimmiesco (al quale ancora assomiglia) per avvicinarlo a quello umano.Un'importantissima scoperta, avvenuta nel 1974, ha permesso agli scenziati di ricostruire uno scheletro quasi completo di australopiteco femmina, divenuta famosa con il nome di Lucy. Grazie a lei sappiamo che aspettero avessero: alti poco più di un metro e con il corpo ricoperto di peli, avevano un'arcata sopraccigliare sporgente e la fronte bassa, la mandibola pronunciata e la dentatura molto sviluppata, anche perchè si nutrivano di radici, bacche e frutti selvatici, cibi che richiedevano una lunga masticazione. Lucy viveva in gruppo, e le sue preoccupazioni principali erano quelle di trovare un riparo e cibo. Non utilizzando più le mani per camminare, iniziarono a usarle a scopo difensivo per tirare rami e sassi, o per schiacciare i gusci dei frutti con le pietre, iniziando a comprendere l'uso degli utensili.

Una scoperta eccezionale: la passeggiata di Laetoli. L’andatura di questi ominidi era eguale alla nostra, cosa che ci è testimoniata dallo scheletro ma anche dalle tracce lasciate da tre individui che camminavano su uno strato di cenere vulcanica dopo un acquazzone (fig.). La cenere si è poi indurita come fa il cemento e le impronte sono state conservate fino ad ora. La ‘passeggiata’ avveniva più di tre milioni e mezzo di anni fa ed era piuttosto una fuga dopo le eruzioni di un vicino vulcano. Un individuo di corporatura maggiore procedeva con un individuo più piccolo a fianco, mentre un terzo individuo anch’esso piccolo camminava mettendo i piedi nelle impronte lasciate dall’esemplare più grosso.Possiamo immaginare una famigliola con i genitori che procedono affiancati, tenendosi forse per mano, mentre il ragazzino meno emozionato per l’accaduto li segue giocosamente. Tutti e tre del tutto ignari che la loro vicenda sarebbe stata ricostruita dopo milioni di anni e che le orme dei loro passi, attraversate da quelle di un’antilope e di un cavallo primitivo, avrebbero destato molta emozione presso i loro discendenti, 180 mila generazioni dopo.



HOMO HABILIS
L'homo habilis visse circa due milioni di anni fa in Africa. Rispetto al suo predecessore, l'australopiteco, l'homo habilis presentava già i segni di un'evoluzione fisica e mentale, era infatti più alto e aveva un cervello più grande. Sviluppando maggiormente il cervello, l'homo habilis comprese che poteva utilizzare i materiali a sua disposizione per creare degli strumenti che l'avrebbero aiutato nella vita quotidiana, per cui iniziò a lavorare la pietra per creare delle lame più o meno affilate. La pietra che meglio si prestava a questa lavorazione, permettendo di essere scheggiata facilmente e di creare delle asce utili all'estrazione di radici dal terreno o di carne dagli animali, era la selce. L'homo habilis viveva nelle caverne o tra la vegetazione, in cui cercava riparo. Comunicava con i suoi simili attraverso gesti e versi e si nutriva di piante, semi e carne di animali già morti, ovvero non cacciati da lui.



Homo erectus
L'homo erectus si sviluppò in Africa circa un milione e mezzo di anni fa, a differenza dei suoi predecessori non visse stabilmente nei luoghi natii ma si spinse in esplorazione spostandosi in Asia e in Europa. L'Homo erectus viene così chiamato perchè finalmente la struttura del corpo ha assunto una forma eretta, avvicinandosi decisamente all'aspetto fisico degli uomini attuali. Come già fece l'homo habilis, utilizzò pietre e altri materiali per creare strumenti sempre più sofisticati, come le lame, le asce o le lance. Con l'homo erectus si assiste ad un grande passo in avanti nella civiltà in quanto si raggiungono degli obiettivi importantissimi: la scoperta del fuoco innanzi tutto. Con il fuoco a sua disposizione, l'homo erectus poteva difendersi, risiedere in zone più fredde, cuocere i cibi e migliorare la qualità della vita sociale.
L'homo erectus, dotato tra l'altro di un cervello ancora più grande dei suoi predecessori (equivalente circa al 75% dei nostri) utilizzò il fuoco anche come strumento di caccia. L'homo erectus introdusse fu un vero e proprio schema di vita di gruppo, all'interno delle comunità ogni persona svolgeva le proprie mansioni, rendendo più facile la vita di tutti. L'homo erectus divenne cacciatore, introducendo la carne nella sua alimentazione e rendendola ancora più digeribile e nutriente grazie alla cottura.




L'UOMO DI NEANDERTHAL

Circa 300.000 anni fa l’Asia e una parte dell’Europa erano ricoperte dai ghiacci e il clima era molto freddo: questo periodo è chiamato era glaciale. In questo periodo sulla Terra viveva l’homo sapiens che vuol dire “uomo sapiente, intelligente”. Una particolare specie di homo sapiens, è stato l’uomo di Neanderthal.

• Aveva un corpo grande e riusciva a vivere in zone con il clima freddo.
• Si spostava per cacciare i grandi animali.
• Durante i periodi più freddi si riparava in caverne riscaldate dal fuoco. Nelle caverne vivevano più famiglie insieme.
• L’uomo di Neanderthal viveva in gruppo.
• Gli uomini e le donne mangiavano soprattutto carne, ma se non trovavano carne mangiavano anche vegetali. I cibi erano normalmente cotti sui focolai.
riusciva a comunicare sempre meglio con gli altri. Probabilmente in questo periodo l’uomo ha cominciato a usare il primo linguaggio parlato e non più solo i gesti.
• È diventato sempre più capace a fabbricare armi e utensili.
• Sono stati i primi a seppellire i morti e a rispettare i corpi delle persone morte. I morti venivano messi in fosse scavate all’interno delle caverne, e vicino ai corpi venivano messe le loro armi, del cibo e dei fiori.

L'uomo di Neanferthal si estinse. Non si sa perché. Alla fine rimase solo un'altra specie: la nostra.